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News e appuntamenti


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IN LIBRERIA

31 gennaio 2010

Lhasa de Sela, la bellezza è per sempre.

Quasi per caso son venuta  conoscenza che il primo gennaio di quest'anno dopo una lunga lotta contro il cancro durata 8 anni, se n'è andata a soli 37 anni  Lhasa de Sela.  Penso che dei quotidiani solo "IL fatto" di Travaglio ne facesse una breve citazione. 

Forse il nome Lhasa non dirà molto alla maggior parte di voi, ma personalmente ho conosciuto le canzoni di Lhasa nel 2003 e me ne sono perdutamente innamorata. Una delle autrici donne che in assoluto più mi hanno emozionato, come può essere Jane Birkin; l'ultima per interdici.

Fantiastico  il suo primo album "La Llorna", caldo nostalgico struggente, pieno di vita d'amore, passione nel bene e nel male; proprio una gran voglia della vita. Quando uscì era il 1998, e lei aveva appena 25 anni. Rimane il suo disco più bello, ne seguirono altri due: uno del 2003 che anziché essere cantato in portoghese era in inglese dopo l'ampio successero inaspettato del primo, e l'ultimo che uscito l'anno scorso (2009) ancora lo devo sentire, ma farò a breve.

Un gran dispiacere, quasi dolore, se non fosse che uno non li ha mai visti negli occhi certi angeli.  Quando se ne vanno persone che vicine o lontane hanno dato tanto, e si pensa che avrebbero dato ancora molto, e poi sono esseri umani, e per di più quando c'è anche la gioventù, e la sfortuna uno non se lo perdona mai abbastanza, spero che una sua canzone in vita, avrete la fortuna di poterla apprezzare, certe persone si continuano a tenere vive anche così. Anche se penso che il bello quando è per sempre così come la verità che si canta

Ciao cara dolce Lhasa...

vorrei ricordarti con questa prima canzone "El Desierto"






27 gennaio 2010

Ribaltamenti...


Era un pezzo di pane, peccato sia passato un uccello.

25 gennaio 2010

Jannacci e Baldini

Ieri mi son messa a riascoltare Jannacci, e alcuni pezzi son davvero dotati di  carica poetica  incredibile. Dentro di me, ricollegavo ad altre cose che avevo letto, ma subito non riuscivo a collegare, invece dopo un pò... caspita poterebbe essere la versione cantata di Raffello Baldini, dove nostalgia, ironia, pianto, riso si intrecciano, e  ad esempio Vincenzina e la fabbrica   è un pezzo incredibile, come del resto tanti altri, ma come strugge la quotidianità che si ripete tutta una vita...

Ma questo testo, e quello sotto penso siano davvero i più belli in assoluto, di una delicatezza, di un tatto assoluto, struggenti e oggi cosa ci rimane, oggi?

M'han Ciamaà

El piuveva de tri dì; s'eri in caa coi me' dulur...
m'ann ciamaa de la ringhéra
perché i gh'era giò du sciuri per parlamm ... a mi?!
Me sunt mess so' el tirasàss,
ho cumenciaa a andà giò d'i scal...
e hoo sentì quei oeucc su la mia sc'ena:
ho capì l'era per ti!
L'Ispetùr era on brav'omm;
el savéa no 'me comincià:
"...so' disgrazie 'e chill'ambiente,
voi sapete..." ma 's te voeuret savé cosa?
Semm 'rivaa a destinasùn,
de dree mi, devanti lo;
e tho vista smorta de fà cumpassùn
ai sass... sott' un brütt lenzoeu bianch!
E te s'eret propri ti...
hoo sentìi strengium el coeur:
stess cavéj; la stesa bocca
granda, el stess fà de toeu in gir semper la gent!
E m'hann ditt che t'han truvaa
than trovada su i bastiùn...
Mi, gh'hoo ditt che l'è no vera:
che te s'eret minga ti!

e "Sei minuti all'alba"

Sei minuti all'alba
el gh'è gnanca ciar,
sei minuti all'alba,
il prete è pronto già.
L'è giamò mes'ura
ch'el va drè a parlà:
«Gliel'ho detto, padre, debun
mi hu giamò pregà».

Nella cella accanto
canten na cansun:
«Sì, ma non è il momento,
un pu' d'educasiun!».
Mi anca piangiarìa,
il groppo è pronto già;
piangere, d'accordo, e perché:
mi han da fucilà.

Vott setember sunt scapà,
hu finì de fa el suldà,
al paes mi sunt turnà,
disertore m'han ciamà.
De sul treno caregà,
n'altra volta sunt scapà,
in montagna sono andato, ma l'altr'er
cui ribelli m'han ciapà.

Entra un ufficiale,
mi offre da fumar:
«Grazie, ma non fumo
prima di mangiar».
Fa la faccia offesa,
mi tocca di accettar,
le manette ai polsi son già,
quei lì van a drè a cantà.

E strascino i piedi
e mi sento mal;
sei minuti all'alba,
Dio, cume l'è ciar.
Tocca farsi forza,
ci vuole un bel final,
dai, allunga il passo, perché
ci vuole dignità.

Vott setember sunt scapà,
hu finì de fa el suldà,
al paes mi sunt turnà,
disertore m'han ciamà.
De sul treno caregà,
n'altra volta sunt scapà,
in montagna sono andato, ma l'altr'er
cui ribelli m'han ciapà.
 

video qui sotto






Qui sotto anche son s'cioppà

23 gennaio 2010

Porno 3D

Bene ! Tanto fa parlare il nuovo cinema in 3D:  Chrisrtmas Carrol, Valentino di Sangue, per non parlare di Avatar...ma non avete pensato cosa sarebbe un bel pornazzo in 3D?

un bel porno in 3D

Sachettone mega di pop corn, occhiali appositi, un bel foro di pelle aderente sui divanetti anteriori, carta igienica in dotazione sui braccioli, e poi viaaaaaaaa....ecco la sequenza:

lesbicate, cim, cum, chiappe aperte, tettone da sballo, pompini, cum, cim,bukkake, frustate, sadomaso,  rai 1, rai 2, avanti retro, primo piani di labbra con degli squirting che sembreranno bagnarvi le poltroncine, ma questo sarebbe nulla se non fosse che il cazzo di Rocco Siffrredi o di Trentalance ti soffochi, o ti cavi un occhio mentre con una mano sgranocchi il pop corn-uto; ma niente paura, si tratterà sempre di un'illusione 3D, con il solo rischio reale di uscire appiccicaticci causa vicini che si fanno prendere "la mano".

Insomma un'emozione unica quando un film si chiude con una storia d'amore a portata di poltrona.

19 gennaio 2010

L'imbarazzo della scelta

Oggi son stata a Parma e faceva un freddo, ma un freddo che per fortuna mi son ritrovata nella borsa due paia di guanti che cambiavo a vicenda per capire se un paio teneva più caldo dell'altro, e in effetti poi ho privilegiato quelli di color rosa.

In questi mesi ero un pò triste perché mi riusciva male di scrivere cose che avevo in testa, ma non riuscivo a  mettere giù. Ci son delle volte che penso che non farò mai più nulla che ha a che fare con lo scrivere, poi altri che mi dico che è impossibile, poi delle volte riesco a non pensarci per qualche settimana e mi pare che mi son liberata da un sacco di demoni, editoria, editori, scritti, scrittori, soprattutto i primi due comunque, e di tutte quelle persone che mi mandano i loro manoscritti, che io non ho niente in contrario, ma sono un'esagerazione considerando che io non sono un editore che che non posso stamparglieli  personalmente, e poi si incazzano pure - ma accidenti quanto son permalosi gli aspiranti scrittori, ultimamente vanno d moda i gialli, il gothic, noir...ecc.

Insomma arrivano questi che io in genere non conosco, fanno naturalmente finta di interessarsi a quello che scrivo, ma sapendo che è una finta spesso son molo vaga, perché è un pò come quelli che ti chiedono come va e poi, guardandosi bene dall'ascoltare come stai appunto e subito dopo che rispondi - ti dicono per due ore e mezza ininterrotte come stanno loro.
In ogni caso tutto questo per dire che al di là delle tante voglie di lasciar lì, e darmi all'ippica come si dice, ho iniziato da poco due lavori, uno che riguarda un libro su Max Manfredi (un artista italiano che amo particolarmente) e che com'era prevedibile (dato che come per Ciampi gli appassionati sono un nicchia molto forte, ma pur sempre una nicchia, ma molto forte per fortuna aggiungo ancora) uscirà per il mio primo editore, se tutto va bene, e l'altro un romanzo un pò più leggero, leggero se si può dire, nel senso che è più simile a quello prima "La ragazza definitiva" quindi se "Vorrei che fosse notte" vi è piaciuto questo di sicuro farà schifo, se viceversa l'altro vi è piaciuto ci son buone probabilità che piaccia, o magari non piace lo stesso né uno né l'altro che tanto, siamo in talmente tanti che si scrive che c'è solo l'imbarazzo. Della scelta? Non saperei.

16 gennaio 2010

Quelle volte che...

Ci son delle volte che mi sveglio, e mi pare che da qualunque puttanata si possa ricavare qualcosa di strepitoso, altre in cui, anche quando hai razionalmente davanti agli occhi qualcosa di strepitoso, non ti resta che mangiarti un panino.

Spero sempre che in quelle rare volte che la strepitosità mi viene a trovare, di avere una penna e un foglio a portata di mano. Quelle volte in cui quando la poesia ti viene a trovare anche un tavolo parla, (o il telefono non squilla).
Poi a rovinare tutto ci son sempre gli editori, allora forse si poteva mangiare in ugual modo un panino. 


Mi viene in mente quella frase di Gunter Grass

"L'arte è intransigente e la vita è piena di compromessi".


Accipicchia se è vero.

14 gennaio 2010

Silenzio in Emilia

Signore, se ci siete
Fate che la mia anima, 

se ce l’ho
Vada in Paradiso, se c’è 



Così apre l'epigrafe del romanzo Silenzio in Emilia di Daniele Benati .
Uscito di recente in ristampa per la Quotlibet, è un libro metafisico, oserei dire.
12 racconti, nei quali i personaggi, che per lo più non si rendono conto di essere morti e vissuti nei paesini dell'Emilia, vagano per quei posti dove sono cresciuti, dove hanno giocato, bevuto, amato, odiato, discusso;  personaggi che cercano di ricongiungersi ai loro ricordi, alla loro terra, ma se la ritrovano con dei particolari che non combaciano del tutto, come se fosse una terra rivisitata dal sogno, cambiata, ma cambiata da una condizione più onirica che dettata dal tempo. la nostalgia è il sentimento centrale del libro, così come l'ironia di affrontare l'aldilà con ancora una gamba in questo mondo.


In questi loro luoghi di vita, queste "anime" (che non sempre sanno di essere tali) tornano a spiare cosa fanno le persone a loro care, o detestate, quelle che secondo loro son rimaste in vita, quelle che incontravano tutti i giorni, cosa dicono ora su di loro, se bisbigliano dicerie, malelingue o pareri positivi.

Un personaggio torna persino alla bocciofila, ma pure lì le cose non stanno più come prima, un altro s'incuriosisce se l'asino di paese che era riuscito a pubblicare una poesia rubata al morto, sia riusito ad avere successo nell'editoria...Delle volte confondono i ricordi, ma sopratutto il presente che in quanto presente non è più come era stato vissuto.

Anche se da ectoplasmi i sentimenti son pur sempre umani: nostalgia, invidia, rabbia, paura, smarrimento, sorpresa...uno si trova nelle prossimità della sua vecchia casa, allora aspetta un orario plausibile per rivedere la moglie:

"Squadroni voleva chiamare sua moglie a voce alta, ma poi ha pensato di dare prima una sbirciatina dentro senza far rumore, E infatti eccola lì, dietro i vetri, che stava dando da mangiare ad un signore un pò pelato, seduto a tavola, che mentre lei gli versava la minestra, lui guardava la televisione.  Che effetto strano faceva a Squadroni quella vista. tra l'altro non sembrava nemmeno lei, o per lo meno non se la ricordava così, con i capelli tagliati in quel modo. E poi quell'uomo chi era?


e poi i ricordi  che non cambiano i sentimenti...


"Che quello là era famoso nel suo paese perché non aveva mai letto una riga in vita sua e a scuola era stato bocciato tanti di quegli anni che delle volte lo confondevano con il bidello"

finché delle volte man mano che si ricompone il disegno delle nuvole, tutto sembra tornare alle mente...fino al momento prima di essere quel che si è diventati


"Poi ho guardato le cose che mi circondavano: la neve la bocciofila e la bottiglia di s.pellegrino, tutto coincideva con quello che diceva il marito di mio nipote: ero finito nel posto dove mi avrebbero trovato morto. E infatti man mano mi è venuta voglia di sdraiarmi".


12 gennaio 2010

Quesito post feste
















Secondo voi prendere una tisana depurativa dopo 7 torroncini di quelli ricoperti, serve a qualcosa?

Siccome me lo chiedo ogni 2 giorni in quest'ultimo mese...

09 gennaio 2010

L'amore è un cane che viene dall'inferno


Non ho mai amato a dismisura Bukoski se non in alcune "storie di ordinaria follia", però in questo libro che si chiama "L'amore è un cane che viene dall'inferno" ci sono dei passaggi veramente forti, forte è il termine giusto, perché nonostante tutto il bello sta altrove nella letteratura se pur si avvicina...quindi ne scrivo uno, uno dei meno sconci tra l'altro :P



"chi odia
chi ama
estranei con le facce come
capocchie di
puntine da disegno
eserciti che corrono lungo
strade di sangue
agitando bottiglie di vino
infilzando con la baionetta e scopando
vergini.
oppure un vecchio in una stanzetta
con una fotografia di M.Monroe.
c'è al mondo una così grande solitudine
che la puoi vedere negli scatti lenti delle lancette
di una sveglia.
gente così stanca
mutilata
d'amore e di disamore.
gli uomini non si trattano bene
l'un l'altro.
il ricco non tratta bene il ricco
il povero non tratta bene il povero.
abbiamo paura.
il nostro sistema scolastico ci dice
che possiamo tutti essere
dei grossi vincitori.
non ci ha detto niente
degli sfigati
o dei suicidi.
o del terrore di uno che soffre
in qualche luogo
solo
senza che nessuno gli parli
senza che nessuno lo tocchi
annaffiando una pianta.
gli uomini non si trattano bene
non si trattano bene
non si trattano bene.
credo che non vi riusciranno mai.
non glielo chiedo.
ma a volte
ci rifletto.
le perline dondoleranno
le nuvole rannuvoleranno
e l'assassino decapiterà il bambino
come mordesse un cono gelato.
troppo
troppo poco
troppo grasso
troppo magro
o nessuno
più carichi d'odio che amanti.
la gente non sta bene insieme.
se invece stesse bene
le nostre morti non sarebbero così tristi.
intanto osservo le bambine
steli
fiori del caso.
deve esserci un modo.
di certo deve esserci un modo a cui
ancora non abbiamo pensato.
chi mi ha messo dentro questo cervello?
urla
domanda
dice che una possibilità c'è.
non dirà
«no».

05 gennaio 2010

Gli scrittori altruisti

Io non capisco quelli che per Natale ti regalano i libri scritti da loro.

SORPRESONA !













se già non sai che scrivono ipotetiche risposte di stupore

- ma dài non lo sapevo che anche ti scrivevi ! (che culo)

- ma allora sei un creativo, un artista, tu non puoi che scrivere cose strepitose, e son proprio curiosa di leggere...

se già sai che scrivono

- grazie, guarda, sarebbe stato il prossimo libro che avrei letto.

- grazie davvero, ne avevo proprio bisogno. (bisogno morale ovvio - quando si dice di regalare cose utili...)

Quando si dice che basta il pensiero, non sapete quanto è vera questa frase se avete degli amici o peggio ancora conoscenti che scrivono !

bel gesto di altruismo regalare il proprio libro (insomma è come fare un favore a se stesso per quello che scrive dico...)


01 gennaio 2010

Il bello che sia in voi !

Cari cari, quando si vuole inaugurare un nuovo anno, di fatto c'è solo da augurare che tutto sia sereno, beato tranquillo, passionevole,  che i sogni restino a portata di mano, ma che mai smettiamo di inseguirli (magari non gli stessi sempre), e che dire... in alto i cuori! cosa auguro? Tanta poesia, tanta vicinanza al bello e al piacevole, e alla larga i brutti i nefasti pensieri...
Vivere nella bellezza, d'animo primo di tutto, in quella altrui per poterla dare a nostra volta, si sa che non per tutti la bellezza e la stessa così posso solo aprire l'anno con il filosofo Pignagnoli a me più caro con questa massima che è così vera, che quando vedo certe persone penso che c'ha proprio ragione...


Opera 160


La bellezza è qualcosa che capiscono anche i subnormali. Ma solo quella umana delle donne. perché un subnormale messo davanti ad un quadro di Picasso no ci capisce niente.

;)