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IN LIBRERIA

14 ottobre 2009

Sulla musica e il fattore X

Torniamo al sondaggio sulla musica, 
con molto piacere vedo che un indice di fastidio viene rilevato a "cantanti" se così si possono dire, ce certo di artistico hanno ben poco a vedere.
Non so se è perché io spesso parlo di musica, magari così non troppo nota ad un pubblico vasto. Ma io penso che sotto sotto, anche a pelle, voglio pensarlo insomma, anche ad un'ignorante l'approccio immediato è che Marco Carta, non sia un'artista,  che Max Pezzali faccia muscia per ragazzi per bene, con quella consapevolezza di fare canzonette, e che Gigi D'Alessio faccia veramente schifo.
Più discreto il giudizio sulle donne cantanti, ma forse questo dipende dal fatto che questo blog ha un audience a maggioranza maschile. Forse.
Se uno guarda i commenti su u tube, e nello specifico va nei video dei singoli cantanti, c'è sempre un'idolatria in genere di quello, o di questo, qualche voce fuori campo, ma insomma c'è guatdo per tutti.
C'è chi dice che Carta è un grande perché ha capito come fare i soldi, dicendo che De Andrè non vale una cicca, nonc apendo che non è certo Carta che ha capito come fare i soldi, prendo lui come esempio, ma è solo un esempio, ma quelli che hanno bisogno di gestire un target televisivo di un certo tipo, dove danno all'autore del momento una bella patina di lustro, per la stagione che ritengono giusta, efficace al loro fine, ma non c'è dubbio che se non ci fosse questo business, che da Carta non dipende, lui certo non esisterebbe.
Uguale chi pensa che i testi meravigliosi, collage di tutti altri pezzi, siano una sua invenzione. Manichini, quello in particolar modo, e come lui, tanti.

Magari lui, ha anche la convinzione di essere un bravo artista, è pagato, chiamato di qui è di là, è lui nella sua testa che stabilisce il prezzo, pure quello della figa che c'ha intorno.
Poi ci sono i furbi di professione, e acquisiscono da me un pochetto di più stima, D'Alessio fa tutto lui, dice tutto lui, fa cagare, ma vende la merda a caro prezzo, e ci riesce pure. Va bene. Siamo qui.
Max Pezzali, forse qualche pezzo l'avrà pure sentito vero, qualche, a me pure 15 anni fa mi faceva sorridere, si limita a fare il suo lavoro, nn d'artista, ma un lavoro  un lavoro, se non hai pretese, e io credo che non ne abbia troppe va bene, ti rispetto.
 Povia, come diceva a Pino Scotto in una trasmissione da Chiambretti, si è fatto cagare in testa dai piccioni, e lui stesso ritiene che nella musica ci sono quelli che ce l'hanno fatta, e quelli che non ce l'hanno fatta, lui naturalmente, alla stregua di Carta meno "figo da sbarbe" ma più pro-loco nonne e mammepapàperbene, si ritiene appartenetene alla prima categoria. Quindi in una posizione di giudizio.
Morgan lo ritenevo uno bravino, fino qualche tempo fa, l'unico tutt'ora a x-factor che sa dare un giudizio critico decente, ai partecipanti, ma che andassero 10 anni fa a chiedergli al caro Marco Castaldi se c'aveva l'X factor, e vedremo che cosa avrebbe risposto.
Gli altri  che proprio secondo me la musica la conoscono per sentita produzione, dovrebbero stare altrove, anche Morgan a dire il vero era meglio se stava altrove a fare quello che già faceva. Ma certo certe cose fan gola anche ai più integerrimi. Non lo metto in dubbio, anche se...certo si conoscono quelli che nel trappolone son caditi, ma quelli che con dignità, e hanno tutta la mia ammirazione, han detto dei no importanti, a importanti sistemi mediatici, mica si sanno.



Un bravo artista non deve farsi fottere, non tanto dai soldi, ma dagli abbagli. Qualcosa da dire ce l'aveva, e oggi forse raro, non parlare per sentito dire.
Nulla di strabiliante mai intendiamoci, ma ora che è tv, è tv, quelle cose che aveva da dire le trova nella formula che la televisione stessa vuole che le si dica, e anche questo è così molto distante dalla verità se mai covasse dentro qualcuno.
Peccato è un peccato.

Fazio ha avuto in trasmissione Jane Birkin un'altra artista stupefacente francese che più che mai negli ultimi anni ha tutta la mia stima, molto più che quando da bellissima cantava la canzone scritta per la Bardot Je t'aime, moi non plus.
Peccato. E' una cosa incredibile come con così forti personaggi, in televisione i nostri intervistatori riescano a denigrare i più riusciti intenti, con domande del tutto idiote, tipo cos'è lo scandalo.


Le interviste alla televisione sono in genere una coltivazione di luoghi comuni, lugubri cerimonie pubbliche e possibilmente come ben sappiamo scandalistiche (vedi Povia). Come una marmellata si spande sulle facce e sulle parole la coltre della banalità e della superfluità, e vi rimane spalmato il marchio televisivo, uno dei conformismi della specie più lugubre che i nostri tempi abbiano saputo inventare.L'intervista mi sembrava, All'inizio, l'intervista a Jane Birkin sembrava volgare come le altre. In qualche attimo, si sentiva la voce vera di lei che parlava in francese, ma subito si alzava la voce italiana che la doppiava e questa seconda voce aveva la solita coltre di marmellata, che nella voce della Birkin è assente. In più l'ho trovata molto coraggiosa a parlare della propria vecchiaia, del coraggio di non rifarsi ai soliti stereotipi pure estetici.


Non è facile apparire intelligenti in un'intervista alla televisione. Bè, passati i primi 5 minuti lei lo sembrava, con quel demente di Fazio che pareva non poco imbarazzato, spero dalle sue idiote domande, Jane Birkin aveva sui sul suo intervistatore la superiorità che ha una volpe sulle pietre, sulle sterpaglie, sui rettili da cortile, e poiché attualmente gli esseri umani sono o sempre più si studiano di rassomigliare a delle pietre o a dei rovi o a dei rettili, bello e raro era incontrare una volpe sullo schermo della televisione.

In ogni caso io credo che quelli che amano davvero la musica e sentano, sappiamo dove mettere mani e cuore, non son di quelle persone che si vuole rammaricare che l'indispensabile sia visibile agli occhi.


Intervista Povia VS Pino Scotto



Jane Birkin da Fazio

 



Jane Birkin live dall'album Arabesque




1 commento:

Alex ha detto...

"In ogni caso io credo che quelli che amano davvero la musica e sentano, sappiamo dove mettere mani e cuore, non son di quelle persone che si vuole rammaricare che l'indispensabile sia visibile agli occhi."

Ogni riferimento a Becoming visible, l'ultimo disco di Fausto Rossi, non è affatto casuale immagino, mi è arrivato, l'ho ascoltato e mi è piaciuto molto, l'altra sera ero al concerto di Julian Cope e me lo ha ricordato, credo che in Italia sia l'unico paragone possibile, ho appreso con molto piacere dal programma del Circolo degli Artisti che il 3 novembre farà un concerto-reading con Emidio Clementi dei Massimo Volume...Morgan è ancora bravo purtroppo, è questo che fa incazzare, il guaio è che si è venduto al sistema che pretende di voler combattere dall'interno, qualcun altro invece il sistema lo combatte dall'esterno, da solo, senza usarlo e senza farsi usare, e ha tutta la mia stima.