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09 maggio 2009

L'orfeo marino


Mi è sempre sembrato un sogno; tutto dalla felicità allo sgomento, ed io non so... anche qui oggi in questa spiaggia cosa sia vero o cosa no. Vorrei scappare. Scampare. E tu? Tu cosa ne pensi ? Tu che mi dormi dentro, Tu che forse nel sonno hai capito? Forse.

-"Ma scampare da cosa? E' una bella pretesa piccola mia... questo è il pianeta Terra. Questo è il Sogno. Perché insistere nel volerne fare qualcosa di solido? Cosa cercavi? cos'hai trovato?""Questa è una buona domanda chieditelo".

- Ho trovato solo desolazione. Una sterminata spiaggia che spiaggia non era, no! una spiaggia che poi man mano che la si cammina con l'odore dei morti alle spalle, e la visione dei morti davanti, è sterminata. L'illusione che ci fosse un mare che unisce le terre, poi guardi in là e invece c'è ancora sabbia, era un deserto Vincent, non c'era più il mare, solo un morto che accartocciato su se stesso sembrava essere cullato come ultimo grembo dalle onde. Era un'illusione anche quella, forse un miraggio da sole. Mi pare che non ci possa essre pace neanche là, dopo, oltre l'orizzonte che unisce terra e cielo. Scampare, sì vorrei scampare, prima di tutto dalle paure.

Ci sono tante parole di morte che perseguitano. La televisione che rimbomba nell'animo. I tuoi sogni di aerei militari che sganciano carraramati al posto di bombe, di te che cerchi di correre al riparo ed incontri una bambina che invece se ne sta ferma e ti guarda con gli occhi tristi, e che se ne frega del bombardamento.

Tutto questo mi pare così reale ora. Più di tanta altra realtà, che esiste, ma è inutile. Oh Vincent, a volte come vorrei appartenere ai tuoi sogni, essere quella bambina dagli occhi tristi, che se ne frega della pioggia di carrramati e dei campi minati. E invece, oltre ai funerali dei giorni che si seguono e non danno il tempo di seppellirli inquinando l'aria, devo pensare ad altro, alla realtà che non mi interessa.

Non voglio più vedere nessuno, mi fanno male le persone, non voglio più vedere nessuno. Mi pare di avere dentro un diavolo, un diavolo che non esce da questo demone di corpo. Non avrò nessun altro. Lo giuro, se non posso avere te, e i tuoi sogni. Lo so che sono bugiarda. Non posso farci nulla, è la mia natura, e poi... odio dare soddisfazioni alle persone. Voglio scappare. Farò soldi così potrò stare lontana da tutti quelli che voglio, non darò più soddisfazioni a persone che detesto...

-Credi che loro abbiano bisogno di te? Eh lo credi veramente? Ma cosa pensi. Eh, a me pare di sapere cosa pensi.

-Forse no Vincent, forse non lo sai. Io sto male con loro.

"Allora eh, come farai? Cosa dirai ? "Non farò più sesso con nessuno...metto in una scatola da scarpe l'umanità, penserò soltanto a fare denaro per non pensare." E' questo, è davvero questo quello che pensi? Certo non è un problema soltanto tuo. Gli antichi Maya, usavano sacrifici umani; poi abbiamo preferito trasformare il sangue in denaro. Molto più conveniente, ma ora abbiamo solo voglia di non perdere denaro-sangue. "Oh mioddio devo fare qualcosa per recuperare denaro, non posso vivere senza" ah sì!?.... Ma senza sangue come la mettiamo?... Il pesce-spada è svanito, la vasca è solitaria; proprio così come Denver quando è stata abbandonata dagli eroi... nessuno piangeva, ma il cuore è gonfio di tristezza. era meglio quando i Serafini leccavano la carne di chiunque gli regalasse un sorriso. - Scampare da cosa? Cercare cosa? Pensaci bene; strana pretesa amore mio...

- Non cercavo nulla. Mi ci sono semplicemente ritrovata. Senza volere si va sempre incontro a qualcosa, anche se non lo cerchi. Si è qui, comunque in questa amalgama indefinita di organico e inorganico, spesso distrutto, disidratato, marcio. Ho cercato di andarmene via, senza saperlo, per riscattare una saga sprofondata.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

c'è chi la "spiaggia" la respira, chi la passeggia, chi la smuove, chi la tratteggia con un bastoncino, chi la deturpa con grida e lamenti...

In se è un luogo della letteratura "ciclico", dove avviene il rigenero, il cambiamento e l'evoluzione. E mi sembra leggendo che quest'uomo raggruppa il suo divenire in questo stato catatonico, che è un po come quello dell'insolazione da spiaggia.

c'era un frase molto bella di Célinè che è stata ripresa anche da un cantautore che a te ti sta antipatico...

"l'illusione è tutto nella vita...quando siete morti è finita".

Trincia-senna

Gisy ha detto...

Difatti "l'idea allucinogena"- mi è stato data dallo splendidi libro di Camus "Lo straniero" - uno dei miei romanzi preferiti, da anni. Ed è questo gira e rigira nella testa - quando una frase di un quotidiano ti può bastare l'eternità dietro le sbarre.

Capossela è stato un bravo artista, ora non lo amo particolarmente, però hai ragione, simpatico non mi è mai stato nemmeno quando era un bravo artista.

Mi piacciono considerazioni e paralleli di questo tipo, anche se capisco che non sia un post semplice da commentare.