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07 aprile 2009

Terremoto all'Aquila

Non ci sono parole per un disastro simile; quando la natura si mette non c'è nulla da fare. Anche questo senso di impotenza per tante vittime pervade e non dà pace, pare impossibile che oggi con tutti gli strumenti informatici e tecnologici che esistono non si sia riusciti a prevedere almeno l'allerta tramite i sismografi o altri mezzi un catastrofe in corso -
Ho trovato un blog creato appositamente per stare vicino e dare aiuto di ogni tipo agli abitanti di quel posto - se volete darci un occhio è questo Terremoto blog ho visto che c'è tanta solidarietà, di questo mi rende un po' più lieta, vorrei che anche quegli abitanti riuscissero a breve a riprendere la loro vita per mano.

Un abbraccio a tutti i parenti e i conoscenti di quel posto

6 commenti:

cris ha detto...

E’ tremendo. E pensare che i terremoti sono molto “antichi”, esistono (credo) da sempre, nati con la terra. Niente da fare, non ci sono soluzioni, solo la fortuna può aiutare.
L’ultima ritrovata è Eleonora, iscritta all’accademia di belle arti dell’Aquila.
E’ muta, i lamenti però l’hanno aiutata. E’ di Mondaino, vicino a Rimini.
In questi giorni impossibile anche per me avere uno straccio di distacco.

Alex ha detto...

Hai ragione Gisy, è terribile e ci sentiamo tutti impotenti, a proposito dei "disastri moderni" ho letto un articolo molto interessante di Giorgio Bocca sul sito della Repubblica:

http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/terremoto-nord-roma-1/modernita-disastri/modernita-disastri.html

qui invece è possibile monitorare la situazione sismica di tutta Italia, come si può vedere sono molte le zone sismiche e non interessano solo l'Abruzzo, solo che per fortuna le altre scosse sono più leggere e di solito non le sentiamo:

http://cnt.rm.ingv.it/~earthquake/index_web_cnt.php

Gisy ha detto...

Cris - son quei casi in cui, anche se son spesso pigra e raramente eventi anche drammatici di ordine collettivo mi fanno davvero stare male, farei qualcosa - se li avessi donerei soldi - qui lo farei davvero - pensare che da un giorno all'altro tutto quello che si è costruito - più di punto in bianco da quelle fottute 3 e mezzo di notte - con le cose e le persone - gli affetti - agli oggetti cari -

Poi come dire la televisione - a volte mi dava fastidio, perché mi sembrava andasse a scavare troppo intimamente in questi dolori personali - pero' forse - ho anche pensato - in questo caso è giusto perché sensibilizza davvero le persone esterne a intervenire.

Che Pasqua sarà mai per loro?

E' come un bombardamento - e senza pensare guerra annunciata.
Ogni vita che si ritrova è un universo che torna alla luce.

@ Alex - Ho letto. il dolore è davvero tanto, e son poche le cose sensate da dire, se non quei luoghi comuni - forse comuni del dolore che è uno dei sentimenti che ci unisce in questi casi, difronte ad una simile catastrofe - ma profondamente veri. Vedendo quella tabella anche a ritroso si capisce quanto sia stata sempre a rischio l'Aquila, certo chi se l'aspettava una cosa simile? Ora si parla di tanti difetti dei fabbricati, la realtà è che la natura quando si mette è incontenibile. Bisogna stare vicino a queste persone e dare la possibilità che ritornino ad una vita fatta di tutto quello che pure noi vogliamo. IL più bel sogno è la realtà vissuta.

Bandini ha detto...

Qualcosa però si può fare. Ad esempio costruire con norme antisismiche. Non è stato un terremoto così forte: a Tokyo avrebbe fatto molti meno danni. Questo è quello che fa più rabbia: è vero, forse un terremoto non si può evitare, però si possono limitare i danni. A me piacerebbe che ci fosse, oltre alla corsa alla solidarietà (giustissima), anche la caccia alle responsabilità. Chi ha costruito quella casa dello studente deve pagare.

Ilaria ha detto...

Sono pienamente d'accordo con Bandini. Non riesco a togliermi dalla testa il pensiero che molte vite si sarebbero salvate, se le costruzioni fossero state a norma! Nella casa dello studente si erano formate crepe alle pareti già nelle settimane precedenti... quei ragazzi giovanissimi e con una vita davanti potevano, DOVEVANO, essere salvati! E spero tanto che chi è responsabile, una volta tanto, PAGHI. Il modo migliore per rispettare queste vittime, secondo me, è, oltre ad aiutare anche economicamente i sopravvissuti x tutto il tempo che servirà, imparare da questa tragedia e fare sul serio con le costruzioni antisismiche in tutte le zone a rischio in Italia. Ma questo lo si dice dopo ogni terremoto... e le case continuano a crollare! :-(
Comunque, buona pasqua, Gisy, che siano giorni sereni e rigeneranti almeno per noi che, possiamo dirlo, pur con tutte le nostre sfighe e casini vari, siamo fortunati! Un bacio :-)

Gisy ha detto...

Penso la cosa più grave sia stata la mancanza di controlli, o se c'erano la mancanza di interventi sperando che tanto più o meno le costruzioni "tengano".

Io accuserei meno chi ha costruito, nel senso che il cemento armato (ad esempio, ma non è l'unico) che negli anni '70 era tanto in voga di è dimostrato un pessimo elemento nel tempo alle oscillazioni sismiche.
Forse allora non si sapevano bene diverse cose.

Penso proprio a livello sociale dovrebbero esserci delle regole ben definite e più rigide, chi costruisce non fa altro che avallare una disposizione deleteria della quale forse non è nemmeno del tutto consapevole.
I controlli prima di tutto, a patto che avvero certi eventi e le loro entità son davvero imprevedibili.
Spero non ci si dimentichi con la Pasqua di questa grande tragedia.
penso sentiamo tutti o quasi questo dolore che è davvero tanto.